THEBIGEAR

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THEBIGEAR
THEBIGEAR is a project coordinated by Francesco Michi
We intend to build an imaginary soundscape, imagining to have such a powerful ear that can perceive sounds coming from an endless acoustic horizon (click on "the project" for more).
Everyone can participate to the project… we are only asking you to describe the sounds you are hearing in this very moment exactly where you are… sounds in the room where you and your computer are, coming from the other rooms of your house, or from the outside, from the city or the countryside (to send your contribution click on "to participate").

AN IMAGINARY SOUNDSCAPE

Scusa Francesco, mi sembra di non aver tempo di ascoltare. Eppure qui é bellissimo. Il traffico non esiste quasi. Ho aperto le finestre perchè il mio caminetto (di cui sento lo scoppiettare) stasera fa tanto fumo. Probabilmente é colpa del vento, vento che da stamattina lotta contro l'aria, gli alberi e le foglie: un suono basso, vibrante che imrpovvisamente si alza di intensità e altezza e poi torna giù e intanto mi fa ascoltare il suono delle foglie secche degli ippocastani che ho davanti alle finestre; il suono delle porte e degli infissi di legno (un po' vecchiotti) che al passare dell'aria vibrano e, a volte, si aprono. Il rumore più carino però é quello di una tenda estiva e un po' kitsch che ho montato l'estate scorsa su una portafinestra: é fatta con tanti fili di perle sfaccettate di plastica di forma, colore e dimensioni diverse. I fili si muovono sempre e, facendo battere le perline fra di loro provocano un ticchettio delicato, un po' più forte quando battono contro il legno delle imposte, secco e deciso quando battono sui vetri.Mi piace e mi manca questo concerto di suoni quando il vento si ferma. Quando viene il freddo, potrei anche togliere la tenda perchè le finestre stanno spesso chiuse e le mosche non sono così tante come in estate. Non la tolgo proprio perchè non voglio perdermi questi suoni. Adesso suona il campanile. Qui, a Bagnaia, ogni 15 minuti batte le ore con una nota più grave e i quarti con un suono più alto. Odio profondamente il ronzio del computer.Quante volte lo spengo, per pensare e concentrarmi, per poi riaccenderlo perché mi serve!E' scomodissimo ma non posso farne a meno. C'é anche un grillo che, da qualche sera, si é sistemato sul mio terrazzo: sono fortunata, si é scelto un bel posticino perchè posso sentirlo sia dalla cucina che dalla camera da letto. Qui, quello che vale per il traffico, vale anche per le voci: niente. E' fantastico. Quando passa qualcuno sulla piazzetta posso sentire bene il timbro (e quindi riconoscere qualcuno dei miei compaesani) e, se voglio, anche le parole. Una macchina è scesa dalla piazzetta superiore per dirigersi verso l'uscita del paese. Proprio ora un'altra é entrata, abbastanza velocemente, diretta verso la zona più nuova. Se fossi attenta a questo (ma non mi interessa proprio) probabilmente riconoscerei anche il modello di macchina e saprei chi dei miei vicini é rientrato o uscito.Ebbene sì, qui siamo proprio in un ambiente sonoro hi-fi, specialmente di sera...La cosa che mi piace, e che voglio sottolineare, è che però non vivo isolata. In quel caso sarebbe naturale avere uno sottofondo sonoro silenzioso. No, questo é un paese, con due piazze, le stradine, le persone, le automobili e tutto il resto. Solo che é tutto in una dimensione che mi sembra "giusta". Adesso spengo questo maledetto rumoroso computer (ronzio+soffio) e vado a suonare il mio square-piano: sensibilissimo (un po' sgangherato ma sempre accordato!) e delicatissimo, al punto che il suo suono non esce dalla stanza in cui si trova. A presto!

E' talmente difficile raccontare i suoni! Spero di essere riuscita a farti immaginare cosa ascolto.Prometto che registrerò (appena ho il microfono che ho deciso di regalarmi per Natale) tutto. Soprattutto i suoni della mia cara tendin

Luisa Morozzi lmorozzi@libero.itItaly


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