riferimento temporale/time reference : marzo 1964/65


compleanno da emozione

…il compleanno! …sinonimo: anniversario della nascita…coacervo di ricordi, di memorie…. questa parola evoca …i compleanni propri, quelli degli altri, situazioni di festa, momenti particolari…eppure non diamo volutamente, snobisticamente, scaramanticamente valore a questa ricorrenza che invece rappresenta comunque una tappa nella vita un momento preciso dal quale “rinascere� ogni volta se stessi e/o altro da sé, arricchiti da l’ulteriore “giro di vita�…
ma è solo il primo che mi ricordo che voglio raccontare
“grande� per la passione ma “piccolo� per la poca vita trascorsa.
Avevo forse 4/5 anni, quindi circa 1964/65.
I compleanni si festeggiavano in casa, ora spesso i ragazzini festeggiano anonimamente nelle pizzerie; eravamo nella stanza “buona� della casa, il salotto, con la tavola ben imbandita: torta, biscottini, e la mitica “cioccolata in tazza�, il dessert degli eventi speciali!
Gli invitati erano tutti i bambini che vivevano vicini di casa, anche i grandi che erano amici di mia sorella Gloria. C’ero io (5), Gloria (12 anni), Nadia (7) Silvia (4), Vito (9), Tiziano (10), Leonardo (12), Massimo (9), Marzia (11), Alessandra (12), Luana (11) Stefano (12/13). Tra questi anche Andrea (8), il mio primo batticuore, il mio “sogno� impossibile…
Dopo il rito della torta, tutti seduti intorno al tavolo (miracolosamente diremmo oggi ma naturalmente per allora), aspettando con impazienza di mangiare i dolcetti che ci presentavano….(i bimbi adesso non badano assolutamente ai cibi alle feste e mangiano solo perché spronati dagli adulti), il compleanno continuava… con il ballo
Non so quale musica suonasse (purtroppo….ma di chi era il mangiadischi? Di quello si doveva trattare…. il nostro? Noi ne avevamo uno per i 45 giri che non esiste più, o era la radio?, mah non ricordo che un transistor -!?! in casa mia …), la musica era quella di un “lento�…Andrea venne da me…oddio, ricordo ancora la palpitazione…l’emozione di tenere le mani sulle sue spalle e la sensazione di eccitazione, di pura felicità…toccare il cielo con un dito…
Adesso una tenerezza struggente mi pervade per quest’emozione di bambina, ora realtà minima ma per la quale ho vissuto di “rendita� chissà per quanto tempo!…Tutto si esaurì in quel lento ma quel trasporto di bimba ha lasciato questa traccia piena di pathos.
Andrea, ogni tanto, lo incrocio quando torna a trovare sua madre ed io vado o vengo dalla mia. Ci salutiamo con calore…che anche lui abbia conservato qualche segno di quella sensazione di benessere che doveva irraggiare da me?
Quando lo incontro ritorna agli occhi l’immagine di quell’unica occasione e si rinnova.
Tutto il mio essere che s’infiammò e si illuminò di piacere me lo fa ancora apparire particolarmente amabile …lui, oggi, un perfetto estraneo.

ps.ho ritrovato tra le tante foto di mia madre anche questa del mitico compleanno in cui sono immortalata mentre ballo con Andrea e ve la propongo...


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