Memoria spedita da/Memory sent by:
francesco.michi
il 15.6.2005



memory padre/father
attraversiamo insieme una strada



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Chiunque può scrivere le sue memorie su Connected Memories _ Connected Memories è un tentativo di interpretare esteticamente le nostre memorie e la memoria in generale.
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Anyone can write their own memories on Connected_Memories. Connected_ Memories is an attempt to aesthetically interpret our memories and memory in general.
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riferimento temporale/time reference : 1975


ci fermiamo ai bordi della strada

Ancora non so come quello che hoi scritto possa essere agganciato alla memoria a cui lo ho agganciato, ma qualcosa deve essere perché la cosa è partita così

nella memoria Gatti e Susanna parlo di Susanna, una mia amica, che amavo, e che nella seconda metà degli anni 70 è entrata in coma (o forse più esattamente in stato vegetativo permanente) e che da allora è rimasta - e lo è dunque tuttora - in quelle condizioni. Nello stesso intervento ho scritto che non la vedevo da ormai dieci anni, pur avendo quasi settimanalmente il desiderio di andare a trovarla, nei fine settimana che passavo nella casa dei genitori di mia moglie, poi non molto distante dalla sua casa.
Ebbene in questi giorni sono andato a trovarla, un bel mattino di sole, ed ho rivisto la sua famiglia e sono rimasto con loro fino a metà pomeriggio.
Ci siamo ricordati dei gatti e la mamma di Susanna mi ha ricordato che in un certo momento arrivarono fino a oltre quaranta.
Poi la mamma di Susanna ha raccontato di un giorno che si ricordava, un giorno nel quale , nello stradone che divideva i due paesi nei quali rispettivamente abitavamo, ci incrociammo con le nostre macchine. Accostammo al bordo della strada, uscimmo di macchina per salutarci e ci fermammo un po’ a parlare. La mamma di Susanna mi racconta che ricorda che la figlia le dice, accostando la macchina, “aspetta un po’”. Scende. Poi ci vede, dietro, parlare e ridere.
Niente di strano… né che ci incontrassimo per caso, anche se ci vedevamo quasi tutti i giorni, né che ci fermassimo comunque per salutarci, né che ridessimo insieme. Era normale… eppure di quel giorno si ricordava la mamma di Susanna e di quel giorno mi ricordo bene anch’io.

Forse è per quell’accenno che emilia fa alla normalità, alla routine, alle strade attraversate a braccetto delle quali urge recuperare il ricordo. Ecco un fatto normale, una cosa di routine, il cui ricordo permane e forse riassume nella mente della donna (ed anche per certi versi nella mia) una immagine di noi, della figlia e dei suoi amici, in un periodo in cui stava bene.



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