Memoria spedita da/Memory sent by:
Carlo.Giabbanelli
il 16.4.2005



memory padre/father
Rosso o verde?
memories figli/sons
piccoli brividi



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Chiunque può scrivere le sue memorie su Connected Memories _ Connected Memories è un tentativo di interpretare esteticamente le nostre memorie e la memoria in generale.
Nota: i testi che si inseriscono possono essere corretti, ma non cancellati

English

Anyone can write their own memories on Connected_Memories. Connected_ Memories is an attempt to aesthetically interpret our memories and memory in general.
Note: the inserted texts can be corrected, but not cancelled

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riferimento temporale/time reference : anni 60, anni 90


Rosso o verde anch'io!

Due ricordi a questo proposito:
1. Dopo cena, mentre mia madre guardava la TV. Ero un ragazzino e appoggiavo la testa sulle sue gambe. Vedevo un pezzo di stoffa a quadri (non so perché ma lo lego a un piatto di zucchine al pomodoro). Mi resi conto a un certo punto che chiudendo un occhio per volta cambiavano leggermente anche i colori della stoffa. Strepitoso! Una vertigine concettuale: la relativizzazione del reale! Se i miei stessi due occhi non andavano d'accordo, come potevo essere sicuro di ciò che vedevano gli altri? Proseguendo il ragionamento mi resi conto che anche i mezzi di comunicazione (lingua, immagine) erano interni al sistema e che non c'era modo di sapere se veramente intendevamo la stessa cosa del nostro interlocutore. Ne conclusi che la percezione del mondo è essenzialmente soggettiva e solo all'ingrosso confrontabile con gli altri (sempre che gli altri esistano davvero fuori dalla tua testa).

2. Un tot di anni fa, una decina mi pare, capitai sotto la fortezza di Arezzo da un lato che non avevo mai visto. Alzai gli occhi e vidi una cosa che mi gettò in un profondo malessere: la parete, da quella parte della fortezza, era affollata da decine e decine di archi di mattoni sovrapposti, ammassati e quasi intrecciati. Erano archi di scarico, credo, ma quella disposizione era così disordinata e imponente da sembrarmi in qualche modo minacciosa e maligna: quasi una manifestazione infernale. Ero talmente disturbato che dovetti quasi scappare a gambe levate fra lo sconcerto di chi era con me. Se esiste una sindrome di Stendhal credo di averla avuta, anche se a rovescio. Dopo un po' di tempo, col batticuore, ci ritornai, ma la parete non mi faceva più lo stesso effetto. Ci rimasi male. Guardavo e riguardavo, sperando di farmi un pochina di paura. Niente. Eppure vedevo la stessa identica cosa. Suppongo che fosse cambiato il significato (vai a sapere quale), non la percezione.


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