riferimento temporale/time reference : metà anni 60


calcio e democrazia

gran cosa una squadra autogestita,
e a quanto dite, rara

questo comunque non è un saggio sull'argomento - non avrei competenze - e il titolo è fuorviante.
è giusto il racconto delle mie esperienze

le mie esperienze in fatto di calcio attivo risalgono agli anni 60, suppongo intorno alla metà, sbocciate e finite nel giro di uno o due anni.
Io facevo parte di quella popolazione che è del tutto segata, vuoi per motivi fisici - ero mingherlino - che caratteriali - troppo timido per contendere una palla, per essere a mio agio negli spogliatoi, per cercare o non evitare un contatto od una mischia-.
morale, prima portiere, almeno non giravo inutilmente per il campo, poi no - il portiere bisogna saperlo fare! - , allora terzino, ero in campo, ma non all'attacco.
ma siccome non si poteva contare sul fatto che io bloccassi qualcuno, allora sempre terzino, sì, ma a patto che non mi muovessi da lì d'intorno alla porta, se no "davo noia" agli altri, a quelli che lavoravano davvero.
poco tempo dopo nella formazione delle squadre ero l'ultimo ad essere scelto, e poco tempo ancora dopo, non ero neppure avvisato che c'era una partita.
è dura l'emozione dell'esclusione , anche se di ciò che è in gioco non t'importa neppure più di tanto
e per quanto ci se ne faccia una ragione, per quanto poi uno impari come si fa ad essere superiori a questi rifiuti, eppure queste son cose che segnano un bambino

no, devo dire che il calcio per me ha riservato pessime emozioni: e poi non era democratico, e per una schiappa non c'era paradiso


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