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riferimento temporale/time reference : 1964-67
rinencefali al lavoro
Le radici più antiche della nostra vita emotiva affondano nel senso dell'olfatto. Il rinencefalo era la parte dominante del cervello nell'era dei rettili, con la comparsa dei mammiferi dal rinencefalo si evolsero gli antichi centri emozionali che circondarono, con una struttura a forma di anello (limbus), la parte cefalica del tronco cerebrale.
Il sistema limbico ha un ruolo chiave nella memorizzazione delle nostre esperienze di vita. L'amigdala è la parte di questo sistema che funziona come un archivio della memoria emozionale ed è quindi depositaria del significato stesso degli eventi.L’ippocampo forma le rappresentazioni spaziali che creano il contesto in cui collocare i ricordi.
E’ il contesto che rende autobiografici i ricordi.Attraverso il sistema dell’ippocampo ricordiamo con chi eravamo e cosa facevamo , attraverso l'amigdala sostanziamo l'evento di un significato emotivo.
Dagli antichi centri emozionali si evolsero le aree del cervello pensante, la neocorteccia.
Il fatto che il cervello pensante si sia evoluto da quello emozionale la dice lunga sui rapporti tra pensiero e sentimento: molto prima che esistesse un cervello razionale, esisteva già quello emozionale.
La signora Margherita era una parente della zia Bice che abitava in casa con noi.
Era stata maestra e condivideva con la zia oltre l’anziana età , la professione.
Insomma, la signora Margherita arrivava tutti i giorni a casa nostra vestita di tutto punto, con un cappellino fiorito, truccata, ingioiellata come una bambola e profumata .
Un odore particolare, un misto di cipria, borotalco e acqua di rose che si impastavano tra loro in una fragranza dolciastra che sapeva di vecchio .
Io e mia sorella fantasticavamo molto su di lei , sul suo aspetto festoso e su quell’odore un po’ polveroso che si trascinava appresso.
Si sedeva in salotto o in giardino e con la sua voce rauca raccontava fatti , lasciava cadere ricordi che venivano subito agganciati e riesaminati dai presenti.
Un giorno qualsiasi di quell’infanzia suonò il telefono, andai a rispondere e prima che lei parlasse riconobbi l’odore che diffondeva dalla cornetta, chiamai immediatamente mia sorella che confermò l’inconfondibile profumo.
Anche oggi, talvolta, io ed Anna , ripensiamo , a quel momento in cui le nostre memorie olfattive si sono incontrate nella penombra di un pianerottolo .
'AGGANCIA' a questa una tua memoria / 'HOOK' to this memory a memory of yours
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